Larea attualmente inclusa nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli, è stata per lungo tempo interessata da un forte sfruttamento dovuto alla presenza di vari minerali, primo tra tutti il calcedonio, dalle varie tonalità cromatiche, descritto, con estrema dovizia di particolari addirittura dal Targioni Tozzetti. La sua origine è legata al passaggio di fluidi idrotermali ricchi di anidride carbonica attraverso le rocce ofiolitiche. Questo minerale divenne famoso sul finire del XVI secolo, allorchè il Granduca Ferdinando I dei Medici iniziò a farlo lavorare dall'Opificio delle pietre dure di Firenze, per uso ornamentale. Il calcedonio veniva estratto sotto forma di blocchi e noduli, da cave, oggi per lo più inaccessibili, situate prevalentemente nella zona compresa tra la Villa di Monterufoli, il Poggio Castiglione, la Fattoria di Caselli e la fattoria di Villetta. In tale contesto lantica cava di Monterufolino assume particolare rilievo sia dal punto di vista storico che didattico, consentendo losservazione della giacitura di venette, filoncelli e filoni di calcedonio associati a quarzo, e carbonati di magnesio. Nella zona di Monterufolino e nell'area intorno al Torrente Ritasso, Villetta in particolare, è ancora possibile rinvenire materiali di un certo pregio.
Localizzazione:
Nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli.
Nei comuni di:
Pomarance, Monteverdi Marittimo
Modalità di Fruizione:
Le due cave principali coincidono con i luoghi di interesse n.8 e n. 14 della Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli.