A partire dal XVII secolo la Val di Cecina tornò ad essere un’area interessante per lo sfruttamento minerario. Anche se la maggior parte delle grosse miniere fu aperta soltanto nel corso dell’800, è in questo secolo che si gettano le premesse per la loro realizzazione: Montecatini, Montecastelli, Saline, erano i principali centri produttivi e di sfruttamento delle risorse minerarie. Nonostante questo gli investimenti delle principali famiglie volterrane si concentravano ancora sull’agricoltura, con lo sviluppo del latifondo e della mezzadria. È fra il XIX e il XX secolo che avvennero però le trasformazioni più forti. In questo periodo nacque l'assetto del paesaggio che oggi ci circonda: la creazione di piccoli poli industriali con intorno le abitazioni dei lavoranti, l’abbandono delle campagne in seguito alla riforma agraria, la formazione del paesaggio geotermico, sono i principali fenomeni avvenuti negli ultimi duecento anni.
Molti piccoli insediamenti, creati nel medioevo o anche prima, soprattutto di altura, sono ormai scomparsi e il loro sito è di nuovo occupato da boschi, mentre la popolazione si concentra intorno a pochi centri abitati. Ampie parti del territorio, nelle zone dai pendii più dolci sono ormai disboscate e trasformate in campi coltivati con l’ausilio delle macchine agricole, in molti casi questi disboscamenti hanno accentuato i fenomeni di dissesto idrogeologico presenti. Un territorio che oggi non sembra presentare trasformazioni all’apparenza traumatiche, e con numerose caratteristiche di naturalità, ma che comunque è stato continuamente trasformato dalla mano dell’uomo per migliaia di anni. |