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PERCORSO: Natura e storia nella valle del Torrente di Pavone

n.8 della Carta Escursionistica e Turistica (Comuni di Pomarance e Castelnuovo V.C.)

 

Il percorso si svolge quasi interamente all’interno del Sito di Importanza Regionale “Valle del Pavone e Rocca Sillana”. Per la cospicua presenza di elementi di notevole interesse storico-artistico, minerario e naturalistico oltre che per i suoi elevatissimi livelli di naturalità, la stretta gola del Torrente Pavone, un corso d’acqua davvero incontaminato ed incantato con grossi massi, raschi e “tonfi” cristallini, rappresenta indubbiamente uno degli ambienti più interessanti e suggestivi della Val di Cecina, un quadro storico, ambientale e paesaggistico unico nel suo genere.

Sotto l’aspetto geologico, la zona è dominata dall’affioramento di un estesa e spessa coltre di rocce ofiolitiche (rappresentate per lo più da  serpentiniti e, localmente, da  gabbri) alla quale, nel settore più meridionale, si sovrappongono direttamente potenti pareti di calcari arenacei  pliocenici.

L’itinerario prende avvio dai resti della Pieve di S.Giovanni Battista a Silano (sec.X), singolare monumento religioso edificato impiegando il calcare arenaceo locale. Proseguendo, accompagnati da un paesaggio agrario straordinario, si giunge poi al cospetto della possente mole della Rocca Sillana (sec.X), un importante fortilizio edificato in superba posizione panoramica a guardia di un vastissimo territorio.

Oltrepassata la cinta esterna della Rocca e il caratteristico fossato difensivo, il percorso scende sul fondo della valle attraverso un suggestivo e panoramico sentiero che si snoda tra boscaglie rupestri,  garighe naturali, macchie e boschi sempreverdi, per arrivare infine al fondo della valle. Guadato il torrente Pavone conduce in breve dinanzi ai ruderi della vecchia miniera di rame di Montecastelli.

Si risale così all’antico borgo di Montecastelli, caratterizzato dalla possente torre a base quadrata dei Pannocchieschi (sec.XII) e dalla pieve romanica dei  SS.Giacomo e Filippo (sec.XIII) per poi ridiscendere nuovamente con suggestive panoramiche nella valle del Pavone e, guadato ancora una volta il torrente, ricongiungersi agli immediati dintorni della Pieve di S.Giovanni da dove si può rientrare in brevissimo tempo al borgo di S.Dalmazio.

 

Flora, Fauna e vegetazione

Un ambiente come quello descritto non può che ospitare una molteplicità di specie animali e vegetali. Sotto il profilo vegetazionale si alternano boscaglie rupestri con specie sempreverdi mediterranee e numerose specie  endemiche delle serpentine,  garighe naturali su serpentina, macchie e boschi a dominanza di specie sempreverdi mediterranee, rimboschimenti di pino marittimo (Pinus pinaster) e in forma minore pino d’Aleppo (Pinus halepensis) e pino domestico (Pinus domestica), boschi misti di specie sempreverdi e caducifoglie, prati ed arbusteti che stanno ricolonizzando ex pascoli o ex coltivi.

Da segnalare un ambiente fluviale pressoché integro caratterizzato da tipici saliceti di greto e ontaneti sulle rive. Tra le emergenze floristiche da rilevare negli impluvi rare piante di alloro (Laurus nobilis)  pianta relitta della vegetazione sub-tropicale presente prima delle glaciazioni, individui di tiglio selvatico (Tilia cordata), e, nelle rupi esposte a nord, numerosi esemplari di maggiociondolo (Laburnum anagyroides), leguminosa dalle bellissime fioriture primaverili caratteristica soprattutto di ambienti montani. Numerose le specie erbacee rare: oltre a numerosi endemismi della flora serpentinicola toscana tra i quali spicca la felce  Asplenium cuneifolium, varie orchidee (Ophrys fuciflora, Ophrys apifera, Orchis simia, Limodorum abortivum ed altre), piccole stazioni di Tulipa australis, Campanula medium e Cheilanthes marantae.

 L’area si presenta molto ricca di fauna ed in particolare di rapaci (biancone, gheppio, falco pecchiaiolo ecc.); il succiacapre (Caprimulgus europaeus), tipico uccello che depone le uova direttamente a terra, trova nelle vicinanze del percorso ideali ambienti per la cova.

I boschi della zona sono stati a lungo usati per la produzione di carbone e cannella e presentano tuttora i segni di questa utilizzazione: carbonaie armate in pietra ed una struttura tipica a  ceduo della vegetazione.

 

Possono essere percorsi anche solo alcuni tratti significativi dell’anello come ad esempio, dalla Pieve alla Rocca Sillana, da Montecastelli alle Miniere, da loc.Colombaia al torrente e altri.

Adobe PDF  Cartografia del Percorsoo
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      A cura delLa Comunità Montana Alta Val di Cecina


 


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