http://www.ambientevaldicecina.it/cmnew/schedarisorsa.asp?id=28Il vasto paesaggio forestale e i numerosi ambienti fluviali costituiscono l’elemento dominante della Riserva. Nei versanti esposti a mezzogiorno si estendono i boschi di leccio e le tipiche formazioni a macchia alta, ove si possono osservare numerose specie mediterranee, quali corbezzolo, viburno, eriche e filliree. Lungo il percorso didattico di Monterufolino, o nelle vicinanze della Fattoria di Caselli, il visitatore potrà ammirare le leccete più belle della Riserva caratterizzate da monumentali esemplari arborei. Nei luoghi più ombrosi e freschi ai boschi sempreverdi si sostituiscono quelli a dominanza di latifoglie decidue quali cerro, roverella, rovere e, negli impluvi più umidi, carpino bianco e frassino ossifillo. Questi boschi, assieme ai vasti rimboschimenti di pini, creano un continuo manto forestale che in autunno arricchisce di colori il paesaggio della Riserva. Raggiungere le forre più nascoste significa immergersi in microclimi particolari ove è possibile trovare Le specie relitte del Terziario, quali il tasso, l’allora, l’agrifoglio o la rara liana Periploca greca. Più in basso le limpide acque dei torrenti sono racchiuse nella tipica vegetazione ripariale con salici, pioppi, frassini e ontani. Nelle zone con morfologia più accidentata, e con l’affiorare delle rocce ofiolitiche, la foresta lascia il posto alle macchie basse, alle garighe e alle praterie, ove l’escursionista, immerso nei profumi del mediterraneo, potrà riconoscere le specie di flora più importanti della Riserva. In questi ambienti si possono osservare rare specie endemiche quali Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostata, Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus ssp. ophioliticus, Minuartia laricifolia var. ophiolitica, Armeria denticulata o le belle fioriture di Iris lutescens, Iberis umbellata, Tulipa australis, Iris graminea, Narcissus poeticus e Campanula medium. Numerosissime Le Orchidee.
In sintesi i tipi di vegetazione presenti nella Riserva possono essere così schematizzati:
Boschi e macchie di sclerofille sempreverdi mediterranee
Boschi mesofili a dominanza di leccio: boschi a prevalenza di leccio con partecipazione di latifoglie esigenti di umidità, quali carpino nero, acero campestre, frassino meridionale e melo selvatico.
Boschi misti di sclerofille sempreverdi e latifoglie decidue: boschi a prevalenza di sempreverdi mediterranee con partecipazione di latifoglie decidue come orniello, acero minore, sorbo domestico, ciavardello e pero selvatico.
Boschi termofili di leccio e macchie di sclerofille sempreverdi: boschi di leccio e macchie con leccio, fillirea, mirto, corbezzolo, lentisco, eriche, viburno, alaterno e negli affioramenti ofiolitici ginepro rosso.
Boschi di latifoglie decidue
Boschi di latifoglie decidue mesofile a dominanza di cerro: boschi dei versanti settentrionali con cerro, rovere, acero campestre, melo carpini ed altre specie; le sempreverdi mediterranee sono scarse o assenti.
Boschi termofili misti di latifoglie decidue a dominanza di cerro: rispetto ai precedenti presentano più orniello, roverella e una maggiore quantità di sempreverdi mediterranee come leccio e corbezzolo.
Boschi termo-igrofili con cerro, frassino meridionale: boschi localizzati su versanti con ruscellamento, ristagno e vene idriche superficiali, dominati dal cerro ma con presenza diffusa del frassino.
Boschi termo-igrofili con cerro, frassino meridionale, olmo e pioppi: boschi localizzati in zone pianeggianti con forte umidità del suolo.
Boschi di rovere su serpentino: boschi in Italia esclusivi di Monterufoli dove sono presenti su alcuni versanti settentrionali con serpentina; la rovere è accompagnata da specie sempreverdi e da altre latifoglie decidue.
Formazioni miste di forra: boschi con querce, frassino meridionale, carpini, olmo, pioppi, caratteristici di impluvi stretti e profondi (forre).
Vegetazione delle garighe, prati e cespuglieti
Boscaglie rupestri: boscaglie e arbusteti su versanti scoscesi con suolo ofiolitico e franoso o su Conglomerati lacustri, caratterizzati da sclerofille sempreverdi accompagnate da orniello, carpino nero e sporadicamente maggiociondolo; diffuso il ginepro rosso.
garighe su serpentina: arbusteti radi su suoli ofiolitici caratterizzati da sclerofille sempreverdi spesso a dominanza di ginepro rosso e con presenza di specie erbacee endemiche.
Prati, prati pascolo, arbusteti: vegetazione legata a coltivi o pascoli abbandonati talvolta rimboschiti con conifere; sono presenti ginestre, ligustro, rosa canina, sanguinello e altre specie.
Vegetazione dei fiumi e dei torrenti: formazioni di latifoglie decidue con pioppi, salici, olmo, ontano nero; arbustive sul greto e successivamente a formare sulle sponde veri e propri boschi ripariali lungo il corso d'acqua
Vegetazione artificiale
Rimboschimenti: rimboschimenti di conifere con pino domestico, pino marittimo, pino d'Aleppo, rari impianti di duglasia e abete bianco e cipressete. Tra le latifoglie sono presenti impianti di ontano napoletano specie tipica dell'Appennino meridionale.
Colture: superfici destinate a colture agrarie spesso lasciate per gli animali selvatici
> La flora della Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli
La vegetazione delLe ofioliti I suoli che derivano dall’alterazione delle rocce ofiolitiche si presentano assai inospitali alla vita delle piante per la mancanza di elementi nutritivi, per la presenza di metalli pesanti tossici e per le elevate temperature al suolo. Queste condizioni hanno causato la selezione di numerosi endemismi ecologici e hanno influenzato la forma delle piante, in gran parte caratterizzate da nanismo, maggior sviluppo delle radici, forma appressata al suolo con fusti striscianti, maggiore densità dei peli, ispessimento della cuticola e riduzione delle dimensioni fogliari. | |