Risorse Ambientali
 Geotermia e termalismo

La complicata storia geologica della Val di Cecina, si arricchisce, negli ultimi 3-4 milioni di anni, di un’ulteriore pagina: l’intrusione di un corpo magmatico a bassa profondità (6/7 Km di profondità), dotato di varie ramificazioni, va a caratterizzare il territorio a sud del Fiume Cecina, per un’area di circa 400 km2. Il risultato è la cosiddetta “Regione Boracifera”, caratterizzata da un ampio e potente sistema idrotermale caratterizzato superficialmente da suggestive manifestazioni: soffioni, lagoni, fumarole, putizze, sorgenti termali. Oltre ai ben noti soffioni di Larderello, conosciuti per la loro importanza storica, legata allo sfruttamento industriale della risorsa, attualmente sono visibili, e facilmente accessibili vari luoghi dove osservare le diverse manifestazioni:

Lagoni e fumarole del Sasso, nella suggestiva “Valle del Diavolo”, i Lagoni Rossi, biancane di Monterotondo così chiamate per il colore delle rocce cotte dai fluidi geotermici. Segue poi una lunga serie di interessanti località, nelle quali poter ammirare questo patrimonio: sono visitabili ma con sentieri non segnalati la Zolfara di Libbiano e quella di Micciano. Di interesse anche storico, non va tralasciato di visitare gli scavi delle Terme del Bagnone, un vasto complesso termale etrusco-romano che testimonia lo sfruttamento delle risorse geotermiche fin dall’antichità. Tuttora visibili, lungo il torrente Possera sono anche le Terme di Morba, identificate con le Aquas Volaternas della Tavola Peutingeriana (famosa carta militare romana risalente al III secolo d.c.), attive anche nel Medioevo e nel Rinascimento, e che hanno ospitato anche Lorenzo de’ Medici.

Una storia lunga 25 secoli

I fanghi e le acque ricche in boro e zolfo, sono sempre risultati benefici per la cura delle malattie della pelle. Già in epoca etrusca e romana, ma soprattutto nel periodo medievale all’utilizzo delle acque calde a scopi termali si aggiunse l’estrazione di minerali associati alle manifestazioni geotermiche quali zolfo, allume, vetriolo verde o marziale (solfato ferroso idrato), vetriolo azzurro (solfato di rame), acido borico (conosciuto come Nitro volterrano). Questi prodotti venivano usati sia per scopi farmaceutici che come unguenti, sia per una serie di attività artigianali quali la cardatura e coloritura della lana, la concia delle pelli, o per l’industria vetraria e la ceramica, per le saldature in oreficeria. Gli archivi storici della Val di Cecina, quelli di Volterra e Castelnuovo V. C, riportano dati interessantissimi sullo sfruttamento delle risorse minerarie.

Nel 1777 U. F. Hoefer individuò l’acido borico, nelle acque geotermiche. Nel 1827 F. De Larderel realizzò un sistema di captazione del vapore naturale del sottosuolo (“lagone coperto”)che serviva a far evaporare le acque ricche di acido borico. Fu l’inizio dello sfruttamento industriale delle acque boriche e di pari passo si andò verso lo sfruttamento del calore endogeno per la produzione di energia elettrica. Nel 1904 il Principe Ginori-Conti, mediante l’utilizzo di un motore a vapore accoppiato ad una piccola dinamo riuscì a trasformare la forza del vapore in energia elettrica; nel 1930 entrò in vigore la prima centrale geotermica di Larderello

Per chi fosse interessato ad approfondire la storia di questa area e della sua evoluzione industriale legata alla geotermia, non è da perdere il Museo della Geotermia di Larderello.

Mentre da pochi anni la produzione di acido borico è cessata, è continuata e rafforzata quella di energia elettrica. Negli ultimi anni sono state costruite nuove centrali elettriche ed ammodernate quelle esistenti raggiungendo una potenza installata di circa 207 Mw.

A condizionare, in modo positivo dal punto di vista energetico, la vita di chi vive nell’area della geotermia, si sono aggiunti gli impianti di cessione di calore che in tutta l’area alimentano teleriscaldamenti, serre, impianti industriali, impianti di acquacoltura


 Esplora l'archivio

 This text is also
available in English Language


  Geotermia e termalismo
 Manifestazioni naturali geotermiche
Cartografia Valdicecina



Comunità Montana Alta Val di Cecina © 2008. Vietata la riproduzione anche parziale.
Realizzato con il contributo di Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comunità Montana Alta Val di Cecina